Come sicuramente già saprete durante il mese di agosto il Lido Mannarino è rimasto aperto a Milano fornendo ai suoi fedelissimi angurie e bombette per tutta l’estate. Il fatto che I Mannarini possano lavorare instancabilmente senza fermarsi mai, però, non è una cosa comune ma dovuta soprattutto al loro sconfinato amore per la carne.
Il resto delle persone comuni hanno, chiaramente, bisogno di staccare un po’ la spina e ricaricare le batterie almeno una volta all’anno. Ecco perché spesso il rientro dalle vacanze è un’esperienza quanto mai traumatica.
I primi giorni senza mare sono sempre i più difficili.
Ci si sveglia in preda al panico sognando di essere ancora sdraiati sotto l’ombrellone, in metropolitana si hanno strane visioni di Coccovendoli e l’ufficio torna ad essere affollato come la spiaggia di Gallipoli il giorno di ferragosto.
Lo sanno bene anche i nostri fidati macellai che soffrono perennemente di NCP, Nostalgia Cronica della Puglia.
Nel corso del tempo i Mannarini hanno però trovato una soluzione per combattere la malattia che tende a sopraggiungere tutti gli anni al tramontare di agosto.
Il segreto per sopravvivere alla grigia Milano e non farsi sopraffare dalla malinconia del mare, del sole e delle spiagge?
Tenere al fresco una brocca di Primitivo Pugliese da accompagnare a bombette e zampine!
Primitivo del Mannarino: pozione contro la malinconia da rientro!
Trattasi di un rimedio storico certificato anche da Nonna Mannarina e che viene tramandato in tutta Italia da generazioni e generazioni di macellai pugliesi.
Le origini del Primitivo, d’altra parte, si perdono nei tempi antichi ed è quasi scontato che ogni bicchiere porti con se rimedi ai mali della vita.
Il Primitivo Pugliese è un vino a bacca nera le cui origini sono davvero avvolte nel mistero.
Sembra che le coltivazioni di questo vino comparvero in Puglia addirittura a partire dal VII A.C. grazie ai Mannarini della Magna Grecia. Quello che è certo è che le prime effettive testimonianze storiche del Primitivo risalgono al 1700 quando un uomo di chiesa di Gioia del Colle notò che tra i suoi vitigni c’era una varietà d’uva scurissima, dolcissima e che maturava già ad agosto, pronta per essere vendemmiata. Proprio per la sua ultima caratteristica l’uomo di chiesa chiamò questo suo vino Primitivo, dal latino Primitivus che significa appunto precoce.
Da allora è un susseguirsi di successi per il Primitivo che calice dopo calice ha conquistato le otri prima di tutta Italia e poi del mondo.
Il Primitivo è un tassello fondamentale della cultura pugliese e fonte di energia comprimaria di ogni Mannarino che si rispetti!
Provare per credere.
Fino al 4 settembre in omaggio per chi prenota online la cena in macelleria ci sarà un litro di primitivo fresco omaggio ad aspettarli sul tavolo!
Un litro di Primitivo al giorno, toglie la nostalgia di torno!